Lettera Emanuele e Anna - Marzo

Salinas 23 marzo 2024
Carissimi amici, un affettuoso abbraccio a tutti voi,
settimane cariche, cariche di impegni, cariche di imprevisti, di problematiche a cui tentare di dare una risposta, decisioni da prendere, non sempre semplici da assumere ma bisogna farlo!!!…
Uno sguardo al mondo, uno sguardo all’Italia, al quotidiano qui in Ecuador e in Salinas e ti manca veramente l’aria, non sai da che parte girarti per incontrare un po’ di luce e non vedere tutto buio.
Lungi da noi fare del pessimismo cosmico, non aiuterebbe nessuno, tanto meno noi. Ci piacerebbe fare un volo ad alta quota sorvolando il mondo un po’ distaccati ma allo stesso tempo concentrati su esso, un po’ come un medico che deve visitare un paziente, occhio attento, occhio concentrato sul problema ma senza farsi coinvolgere in modo personale dal paziente e dalla sua malattia, se ciò accadesse potrebbe essere un bel guaio sia per il paziente sia per il medico, verrebbe a mancare la lucidità nelle decisioni da assumere per trovare la migliore soluzione al problema.
Non possiamo negare che in questo frangente il mondo sia un po’ malato, negarlo sarebbe come dire che siamo in splendida forma anche quando abbiamo 40 di febbre, nessuno ci vieta di farlo, ma non è poi una gran trovata prima o poi il nostro corpo ci presenterà il conto. E dopo questo volo ideale, dopo questa panoramica, ci piacerebbe condividere alcune riflessioni…Cerchiamo di osservare quello che ci succede attorno, cerchiamo di comprendete cosa sta succedendo a questo mondo, perlomeno per quello che ci è dato di conoscere, ci si rende sempre più conto che le informazioni che ti arrivano sono ben poca cosa rispetto a quello che succede effettivamente nel mondo, e quelle che arrivano sono ben filtrate per far passare solo quello che vogliono far passare. A seconda di dove vivi ti viene filtrato un certo tipo di notizia allo scopo di mantenere la situazione immutata, mediamente chi è al potere filtra le informazioni in modo tale che tutti siano felici e convinti di vivere nel miglior paese al mondo.

Abbiamo una guerra in corso oramai da due anni fuori dalle porte di casa, (oramai le distanze sono relative) chi si schiera su un fronte, chi si schiera sull’altro, due tifoserie calcistiche, chi parteggia per uno chi per l’altro, e come ben si sa il tifo calcistico non è una delle situazioni dove si possono incontrare grandi riflessioni filosofiche, si ragiona più di pancia, se non addirittura con qualcosa posto un po’ più posteriormente e più in basso. Due capi popolo, uno da una parte uno dall’altra, sicuramente ognuno con le sue buone ragioni, ma è altrettanto vero che ognuno di loro ha la sua bella montagna di torti, in due anni decine di migliaia di morti da una parte e decine dall’altra, si parla di 10 milioni di sfollati ucraini in tutto il mondo, 6 milioni nella sola UE, e in due anni non si è giunti a nessuna conclusione… si continua a parlare di guerra, di armi. Da un lato uno con il paese sfasciato, che continua a chiedere armi a destra e a manca, per continuare a sfasciarlo ancora di più, dall’altro un psicopatico con un concetto di democrazia tutto suo, ora è appena stato rieletto plebiscitariamente con l’87% di consensi, tra “Primo Ministro” e “Presidente” sono 25 anni che fa il bello e cattivo tempo, non serve un’analista politico per comprendere che qualcosa di anomalo c’è. E noi italiani che non ci facciamo mancare nulla abbiamo un vice premier che non perde occasione per aprire bocca e dire almeno una decina di scempiaggini giornaliere, commentando l’elezione dice: “Il popolo ha sempre ragione” certo, se il popolo avesse la possibilità di esprimere le proprie ragioni potrebbe essere una bella verità. Nessuno che parla di trovare una soluzione per far cessare questa carneficina, no, ogni giorno una stupidaggine più grande del giorno prima, oramai le sparano così grandi che si perde la dimensione della realtà, straparlano perché anche questo fa parte del conflitto oppure veramente sono convinti di quello che dicono?
È rimasto solo il povero Papa Francesco, e qualche altro sparuto, a gridare “basta!” troviamo un accordo prima che sia troppo tardi. Manca poco che gli diano del vecchio rimbambito per questo suo lottare per la pace. Dove bisognerà arrivare per prendere coscienza della situazione?
L’Europa, Italia compresa, continuano ad inviare armi a quale pro? Non si comprende! Per difendere i confini tra buoni e cattivi? Se si continua così non ci saranno più confini, tanto meno buoni e/o cattivi. Oppure confida che un paese distrutto prima o poi sarà da ricostruire? E magari confida di essere lei a ricostruirlo? Spartendosi la torta tra i soliti noti. Agghiacciante se fosse questo il ragionamento, l’economia che continua a girare a scapito di centinaia di migliaia di morti, “Mors tua vita mea” tu schiatti e io continuo ad ingrassarmi, allucinante!
Poco distante abbiamo un’altra carneficina in atto, e anche lì tutti a guardare, tutti a fare il tifo per l’uno o per l’altro, ma guai parlare, guai esprimere una opinione, vieni rullato dall’opinione pubblica coperta e allineata con i poteri forti del momento, si vedono le cose più aberranti, e tutto sta diventando normalità, si attendono i bollettini giornalieri dei morti, degli attentati, delle nefandezze compiute e un po’ alla volta tutto ci scivola via come acqua fresca sulla dura roccia. E anche qui parlare di pace, di trovare un modo, una forma per cessare il massacro è pura utopia, chi lo fa viene deriso, sembra che ora parlare di pace, parlare di mondo pacificato sia una cosa da sfigati, da persone fuori tempo, fuori luogo, incapaci di vivere la realtà del mondo attuale.
Poi abbiamo la più grande democrazia del mondo, almeno così si definisce lei stessa, che a fine anno andrà alle elezioni, per eleggere colui che la guiderà per i prossimi quattro anni, e nel guidarla influenzerà, piaccia o no, gli equilibri dell’intero pianeta, due candidati, due geriatrici, (senza nessuna offesa per i geriatrici) con grandissime difficoltà a tenere attiva la connessione tra cervello e bocca, ma questo sarebbe il meno, questi due sono il prodotto, e il prodotto accettato per guidarli da oltre 300 milioni di americani, possibile che su questi 300 milioni di abitanti non ci sia qualcuno con meno problemi giudiziari, con meno astio nei confronti degli altri esseri umani qualunque essi siano, che riesce a fare un discorso di senso compiuto senza perderne il filo…
La nostra povera Italia, diventata un campo di battaglia tra fazioni differenti, dove manifestare la propria opinione diventa ogni giorno più difficile e pericoloso, dove per essere in disaccordo rischi di essere tranquillamente e beatamente manganellato. Dove le differenti fazioni politiche passano il tempo a deridersi, a farsi il verso l’uno con l’altro, invece che pensare agli innumerevoli problemi che attanagliano gli italiani in questo momento. Le sedute del parlamento assomigliano più ad uno spettacolo di cabaret che l’occasione per trovare una degna risposta alle problematiche che fanno perdere il sonno a sempre più persone che non sanno come arrivare a fine mese. Dove, sempre più passa il messaggio che se fai il furbo con il fisco, se non rispetti le leggi, se ti fai prima i tuoi interessi e poi quelli della popolazione che rappresenti, sei un gran figo, uno da rispettare e osannare, no uno da denigrare e mettere in carcere come la legge prevede, e che chi rispetta le regole, paga le tasse, è semplicemente un fesso.
L’Ecuador ve lo risparmiamo, la situazione continua sulla stessa lunghezza d’onda delle ultime lettere, ci sarebbero tutta una serie di vicende da raccontarvi, tutta una serie di dati da riportarvi per raccontarvi come piano piano il paese sta franando verso il basso, non si vede il fondo, la frana potrebbe scendere per molto, moltissimo tempo senza incontrare fine.
Anche qui, chi é causa di questo smottamento verso il basso è stato eletto democraticamente dal popolo, e l’assurdo è che sembra che nei sondaggi lo stiano addirittura premiando, è veramente difficile sondare e comprendere l’animo umano.
Anche qui a Salinas non sono tutte rose e fiori, nonostante venga presa ancora da molti come esempio, come modello di economia solidaria, di imprese concentrate più nel sociale che nel far soldi indiscriminatamente, nonostante tutto questo si vedono le crepe che avanzano, si sentono scricchioli sinistri…
Come spesso vi abbiamo raccontato, in tutto questo non vi è nulla di così strano, è un processo umano che storicamente è passato ovunque, perché Salinas dovrebbe esserne totalmente esente??? È un pueblo composto di soli Santi??? Si!!! Ma anche no… tante stupende persone che hanno fatto la storia di Salinas, e che hanno dato vita a questo sistema economico basato sulla solidarietà, che nella carta continua ad essere un’anomalia…
Ma uno alla volta questi personaggi che hanno percorso questi sentieri così anomali per il pensare comune del mondo se ne stanno andando, e il nuovo che avanza, tranne qualche eccezione, prendendo a prestito una citazione evangelica, “non sono degni di slegargli il laccio del sandalo”.
È un problema, ma si potrebbero pensare soluzioni se il nuovo che avanza fosse cosciente dei suoi limiti, invece no, e questo a noi sembra la problematica più complessa perché se non sei cosciente dei tuoi limiti e dei problemi che ti affliggono, da dove parti per invertire la rotta?
Il clima, con il fenomeno del Niño, sta creando problemi sia ambientali (inondazioni e frane in moltissime zone del paese) sia problemi economici, le piantagioni di cacao, caffè, frutta, ecc.. a causa del maltempo hanno produzioni irrisorie se non nulle, con conseguente lievitazione dei prezzi dei prodotti.
I provvedimenti economici del governo, l’aumento dell’IVA al 15%, (come vi avevamo pronosticato dal 1° aprile sarà effettiva la decisione), l’aumento del prezzo dei carburanti, eliminazione del sussidio per il tanque del gas domestico (bombola) che significa passare dai 3 $ attuali ai 20-25 $ senza sussidio sarà un colpo tremendo per l’economia di molte famiglie. Lo sarà anche per chi è la causa di questo provvedimento: il sussidio era stato pensato per le famiglie, per il consumo domestico, invece anche tutte le imprese dalle piccole alle più grandi, anche quelle qui in Salinas, per le varie lavorazioni dove necessita il gas, usano il tanque domestico approfittando “inopportunamente” del sussidio, fuori di queste aziende si possono notare montagne di tanques domestiche accatastate.
Ora queste aziende, comprese quelle salinere, dovranno fare i conti con questa nuova condizione, con le materie prime che non si incontrano o si incontrano a prezzi decisamente aumentati, più tutte le altre problematiche che affettano il paese… il futuro immediato non è roseo.
Vi aggiungiamo un’ultima nota sull’Ecuador e poi chiudiamo, il problema delle “Minerie” (delle miniere). E’ ripartita alla grande la campagna, il presidente Noboa ha rilanciato gli accordi con il Canada principalmente e con altri paesi, in questa ultima settimana la comunità di Palo Quemado nella regione del Cotopaxi si sta mobilizzando per dimostrare la loro contrarietà, l’esercito è stato subito schierato a protezione delle “Compagnie Minere” ci sono già feriti e scontri abbastanza duri… di queste situazioni il futuro ce ne riserverà molte, la Parroquia di Salinas è una delle più compromesse in questa problematica.
Potremmo continuare a sorvolare altri paesi, altre regioni, di situazioni da osservare ce ne sarebbero infinite, fare i catastrofisti in queste condizioni sarebbe forse la cosa più semplice, quanti vedono all’orizzonte semplicemente e solamente la fine del mondo, e magari hanno ragione, o magari anche no, e allora cosa facciamo, aspettiamo e stiamo a vedere cosa succede o proviamo nonostante tutto e tutti a trovare una via d’uscita a questa situazione catastrofica. Se arriva la fine del mondo “amen” almeno la “morte” ci avrà trovato “vivi” dovrà farà un po’ di fatica per liberarsi di noi, e non ci troverà già morti dentro.
E, se metti caso, la fine del mondo non arrivasse neanche questa volta, alla faccia delle migliaia di menagramo che popolano il mondo, reagendo avremo fatto qualche passo avanti e soprattutto non ci saremo fatti fagogitare da questo clima disfattista.
Certo, se guardiamo la situazione con un po’ di realismo non ci lascia per nulla tranquilli, peró l’intranquillità dovrebbe essere a nostro avviso il sentimento che ci accompagna, non per diventare degli schizzati che sclerano di qua e di lá senza cambiare nulla, ma per essere influenzati o per lo meno essere parte attiva dell’ambiente in cui viviamo.
Ci si adegua sempre più a quel che passa il convento, si mangia il pastone che ti propinano ogni giorno senza fiatare, senza aver il coraggio di dire che questo pastone non ci gusta… almeno speriamo sia così, perché se siamo arrivati al punto che questo pastone ci gusta allora si siamo proprio arrivati al capolinea!
L’intranquillità di porci domande difronte ad alcune situazioni dovrebbe essere il “life motive” che stimola le nostre giornate.
Cosa fare? Don Giuliano Vallotto come spesso succede indica una via. Lui ha deciso di condividere (vivere con) la Settimana Santa e la Pasqua nella comunità di Palo Quemado. Per la verità l’aveva fatto anche lo scorso anno quando il problema non era così pressante. Quest’anno avrebbe potuto starsene tranquillamente a Quito e invece no. “Rezaremos juntos con el pueblo pobre y amenazado” (pregheremo uniti con il popolo povero e oppresso) così ci ha risposto quando con un messaggio gli abbiamo augurato una buona Settimana Santa e gli abbiamo raccomandato di stare attento.
Il vecchio Giuliano (in senso affettivo) ci indica ancora una volta una via, uno stile di vita, un modo di vivere a questo mondo, e se vogliamo anche di fare missione.
Schierarci, decidere da che parte stare a questo mondo, una sponda non vale l’altra, non è tutto uguale… ci saranno tutte le sfumature di grigi ma il bianco è bianco e il nero è nero. In questi anni, parlando con i ragazzi che arrivavano dall’Italia per fare un periodo di volontariato e con i giovani di qua, abbiamo affrontato più volte questo argomento, di come vedono il loro futuro, la situazione politica, l’impegno sociale, e la risposta è stata quasi sempre che non si interessano di questi argomenti, non vanno a votare perché l’uno e l’altro sono la stessa cosa, fanno solo i loro interessi. E’ un pensiero forse in parte anche condivisibile. Peró poi siamo sempre pronti a lamentarci che le cose non vanno, che fanno schifo, ma se c’è da metterci del nostro stiamo a guardare. Nessuna accusa ai giovani, abbiamo età talmente distanti che facciamo fatica a comprendere le vere difficoltà che vivono, solo alcune riflessioni condivise con infinita umiltà. Se guardiamo alla storia, anche a quella italiana recente e meno recente ci sono stati più volte tempi bui, e la luce è ritornata solo quando in molti ci hanno messo la faccia, e magari si sono presi pure le manganellate, non una volta ma più di una, fin’anche a rimetterci la vita. Quante persone hanno lottato quante persone hanno perso la vita per regalarci questi decenni di libertà? Noi, la maggioranza, ne abbiamo goduto senza averne alcun merito, probabilmente l’abbiamo anche mal usata, non abbiamo saputo cementarla e diffonderla dove non c’era, il mondo in questo momento probabilmente ci chiede di schierarci, di metterci la faccia a costo che ce la rompano. Un qualcosa in cui credere ci sarà, ci saranno dei valori che ci emozionano, che ci fanno vibrare, che ci fanno sentire vivi, siano i bianchi o i neri non importa, ci saranno dei valori che ci fanno da spina dorsale e ci tengono in piedi belli ritti con occhi vispi a scrutare il futuro, e non degli smidollati ripiegati su se stessi in continuo lamentio.
Don Giuliano ad 80 anni si è schierato… e noi da che parte stiamo?
Personalmente ci interroghiamo spesso su queste difficoltà, queste nubi nere all’orizzonte ci preoccupano ovviamente, mica viviamo su un altro pianeta! Ma allo stesso modo ci confermano nella bontà della nostra scelta: da quando siamo arrivati ad ora, abbiamo perso lo stupore del tutto bello, del tutto fantastico, per recuperare una percezione meno favolistica della cosa. Il lavoro è molto, spesso e volentieri lavori a vuoto…, perché? Semplicemente perché siamo diversi, e l’importante per noi non è l’importante per loro… e chi ha ragione? Probabilmente nessuno dei due, la mescola dei due modi di sentire potrebbe produrre un qualcosa di nuovo, sperando sia una cosa buona per entrambi, e questo solo il tempo lo dirà.
Quello su cui non molliamo sono i nostri valori, i fondamenti che ci hanno portato sin qui, e che continuano a motivarci a sostenerci in questo cammino, rinunciarvi o rinnegarli sarebbe come toglierci i nostri pilastri portanti, e quindi saremmo destinati a crollare miseramente. Non è sempre semplice, perché personalmente noi non ci dimentichiamo mai che in questo splendido paese siamo solo e semplicemente ospiti, sarebbe inconcepibile pensare di fare i padroni in casa d’altri. Questa è una fatica, una fatica quotidiana, muoverti, operare nel continuo equilibrio del rispetto delle persone e del paese che ti accoglie, e nel rispetto e nella coerenza dei fondamenti che ti tengono in piedi. Vi garantiamo non è cosa semplice!
Nel nostro piccolo cerchiamo di essere, con tutti i limiti che ci contraddistinguono, parte viva di questo mondo, a volte ci si riesce a volte no, a volte si fanno disastri. In questo periodo di Pasqua che si avvicina vorremmo augurare a tutti di ritrovare la voglia di essere parte viva di questo mondo.
Ci sembra sempre più evidente che il mondo abbia oramai un bisogno vitale di persone compromesse, non di spettatori apatici. Lasciare che qualcuno decida della nostra vita magari é comodo, non ci disturba molto, ma poi devi vivere da imbelle come hanno deciso altri. Noi preferiamo schierarci, con il rischio di qualche manganellata in testa e pazienza! Sarebbe bello, come diceva un vecchio saggio, che la morte quando arriva “ci trovasse ancora vivi”.

Felice e serena Pasqua – Un abbraccio a tutti
Hasta pronto.
Emanuele y Anna

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